giovedì 7 febbraio 2008

Mafia,90 arresti per impedire rinascita asse Palermo-Usa


I magistrati della Procura distrettuale di New York e i pm della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Palermo hanno disposto 90 provvedimenti restrittivi, nell'ambito di un'operazione per impedire la riorganizzazione dell'asse Palermo-New York di Cosa Nostra e lo scatenarsi di una nuova guerra di mafia in Sicilia.
Finora le persone arrestate nell'ambito dell'operazione "Old Bridge", illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa al Viminale, sono 77, di cui 23 a Palermo - alcune delle quali erano già in carcere - e 54 nell'area di New York.
Tra gli arrestati negli Stati Uniti figurano i tre più importanti esponenti della famiglia Gambino non ancora in carcere: vicecapo, sottocapo e consigliere.
I magistrati palermitani hanno emesso 29 provvedimenti. L'Eastern District di New York ne ha emessi altri 60 circa: 61 secondo la polizia italiana, 62 invece secondo fonti Usa.
Tra i reati contestati a vario titolo figurano quelli di associazione a delinquere di tipo mafioso, omicidio ed estorsione.
"COSA NOSTRA RIVOLEVA CONTROLLO MERCATO STUPEFACENTI"
"C'era un tentativo di riallacciare i rapporti tra Cosa Nostra di Palermo e New York perché la mafia siciliana coltivava l'intenzione di rientrare in modo significativo nel traffico degli stupefacenti", attualmente controllato dalla 'Ndrangheta calabrese, ha detto in conferenza stampa Francesco Messineo, procuratore distrettuale antimafia di Palermo.
Questa tesi, secondo gli investigatori, sarebbe avvalorata anche da una serie di dichiarazioni di collaboratori di giustizia secondo cui stava per partire un progetto per importare droga in Sicilia a prezzi stracciati dal Sud America.
Negli anni Ottanta, con la Seconda guerra di mafia, furono cacciati dalla Sicilia i membri della famiglia Inzerillo, che ripararono negli Usa. Nei primi anni 2000, però, all'interno della mafia palermitana si aprì un dibattito sui cosiddetti "scappati", con il fronte sostenuto dall'allora capo di Cosa Nostra Salvatore Lo Piccolo favorevole al loro rientro, e un secondo fronte che invece si opponeva e anzi minacciava di scatenare una guerra.
Obiettivo dell'operazione odierna, come spiega un comunicato della polizia, era infatti "impedire la riorganizzazione dell'asse Palermo-New York di Cosa Nostra" e scongiurare una nuova guerra di mafia.
ANCORA LATITANTE POSSIBILE FUTURO LEADER DELL'ORGANIZZAZIONE
Tra i destinatari delle ordinanze emesse a Palermo ancora latitanti figura Giovanni Nicchi, 27 anni, ricercato dal 2006 e che secondo gli inquirenti potrebbe tentare di scalare i vertici di Cosa Nostra.
I magistrati hanno spiccato mandati di cattura anche per Frank Calì e Domenico Cefalù, 43 e 62 anni, considerati "significativi membri della famiglia mafiosa italo-americana".
Di Calì si è parlato molto in seguito agli arresti di Bernardo Provenzano e di Salvatore Lo Piccolo e al ritrovamento dei "pizzini", messaggi personali destinati a sottoposti dei boss e conoscenti: è ritenuto l'anello di congiunzione tra cosche palermitane e newyorkesi, ed è forse il capomafia della famiglia Inzerillo-Gambino.
Nel corso dell'inchiesta gli inquirenti sono risaliti agli autori di due omicidi di mafia compiuti negli anni Ottanta nel New Jersey.
In una nota la Questura di Palermo sottolinea che l'operazione "Old Bridge" -- condotta per la parte italiana da 300 uomini del Servizio centrale operativo della polizia e della Squadra mobile di Palermo, coordinati da Dda e Procura nazionale antimafia -- si aggiunge a una serie di inchieste che dal 2005 hanno colpito duramente la mafia, e "ha consentito di disarticolare ulteriormente le famiglie mafiose collegate al capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano e, dopo di lui, a Salvatore Lo Piccolo anche in relazione ai suoi collegamenti internazionali".
Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha espresso "soddisfazione per la brillante operazione contro la criminalità organizzata... che ha portato a numerosi arresti sia in Italia che a New York, a testimonianza del grande impegno messo in campo dal Governo che continua ancora oggi".

Nessun commento: