giovedì 28 febbraio 2008

MAFIA: COSA FA IN TOSCANA? REGIONE COMMISSIONA RICERCA


Che faccia ha la criminalita' organizzata in Toscana? Dove si concentra, come e che tipo di reati compie? Sono le domande a cui rispondera' una ricerca mirata che la Regione Toscana ha affidato ad "Avviso Pubblico", associazione di enti locali e regionali per la formazione civile contro le mafie (www.avvisopubblico.it). La ricerca servira' a raccogliere dati oggettivi di carattere giuridico istituzionale utili a disegnare un quadro storico dagli anni '60 ad oggi sulla presenza di criminalita' organizzata di tipo mafioso in Toscana. E dara' una risposta concreta al bisogno che hanno gli enti locali, ma anche le associazioni e le scuole, di conoscere in modo corretto il fenomeno mafioso. La raccolta di materiali e poi l'elaborazione dureranno piu' di un anno perche' si trattera' di studiare non solo gli atti giudiziari dei tribunali toscani ma quelli di tutta Italia, come ha spiegato il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani. L'iniziativa e' stata presentata stamani a palazzo Bastogi dal vicepresidente della Regione, Federico Gelli, nell'ambito della riunione del tavolo della legalita' e della sicurezza istituto qualche mese fa al quale, tra gli altri, hanno partecipato il prefetto di Firenze Andrea De Martino e il gia' procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna. Molte le novita' emerse dall'incontro. Perche' il tavolo, come ha avuto modo di sottolineare il vicepresidente, oltre che aprire e alimentare il confronto sui temi della legalita' e della lotta alla violenza, ha lo scopo di mettere in piedi azioni e progetti capaci di dare concretezza alle idee importanti che lo ispirano. Sono state innanzitutto illustrate le iniziative legate all'anniversario della strage di via de' Georgofili (quindici anni il 26 maggio prossimo) che la Regione presentera' con la collaborazione dell'associazione vittime di via de' Georgofili e che quest'anno si concentreranno sul teatro

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