sabato 23 febbraio 2008

Il crollo di Cosa Nostra, se non "controllato", può essere un rischio per lo Stato

Probabilmente mai come ora Cosa Nostra è con le spalle al muro. La più potente organizzazione criminale del mondo, dopo i recenti arresti in serie, è stata decimata nei suoi vertici. Ovviamente ciò è una notizia positiva, che però potrebbe comportare alcuni rischi. Il primo è quello di una nuova Guerra di Mafia, per ristabilire le gerarchie di potere, dopo che molti appartenenti alle sfere alte dell'associazione, sono stati arrestati. Dopo le bombe del 1993, la mafia era tornata silente e nel silenzio aveva ricominciato a fare affari. Ora che i vertici sono traballanti, gli affiliati potrebbero scontrarsi duramente, per ottenere una posizione egemone. "La Mafia - come diceva Falcone - è un fatto umano e come ha avuto un inizio, avrà anche una fine". Tutti ci auguriamo che questa fine sia prossima, ma c'è un altro problema, di cui lo Stato dovrà farsi carico. Cosa Nostra infatti, seppure da una posizione di illegalità, mantiene un certo ordine, dall'alto della sua egemonia criminale.

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