giovedì 20 dicembre 2007

FESTA LEGALITA' : LETTERA VESCOVO DI LOCRI CHIUDE CONFRONTO


"La legalita', la giustizia, il bene comune cambiano il modo di avvertire la realta', di capire le sfumature, di leggere le situazioni. Per questo e' importante quello che state facendo a Firenze". E' con queste parole che monsignor Bregantini, per anni vescovo di Locri, da sempre impegnato sui temi della legalita', ha voluto salutare la Festa della Legalita' organizzata dalla Regione Toscana. Le parole del vescovo hanno concluso un pomeriggio animato da molteplici interventi, articolati in tre seminari, a partire da quello che, coordinato dal giornalista Francesco La Licata, ha cercato di ricostruire i mille volti (militari, economici, culturali, ma anche, piu' sorprendentemente, religiosi) della criminalita' organizzata.
A dare alcuni dati, su quanto pesa ancora in Italia la mafia e' stato il magistrato Pier Luigi Vigna: "Su 1608 comuni del Sud 406 registrano la presenza di un qualche clan, 396 ha beni confiscati, 25, solo negli ultimi tre anni, sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose - ha spiegato Vigna - Insomma piu' di un comune su tre presenta indicatori di presenza mafiosa. Una cifra che corrisponde a 13 milioni di persone, il 77,2 per cento della popolazione del Sud e il 22 per cento dell'intera popolazione italiana".
A sua volta Antonio Maruccia, commissario straordinario per la gestione dei beni confiscati alla mafia, ha ricordato il potere economico della mafia, capace di riciclarsi sempre di piu' anche nell'economia legale: "C'e' un ritardo rispetto alla capacita' di accumulazione della mafia e ai nuovi meccanismi di riciclaggio. Il figlio dell'uomo di 'ndrangheta oggi studia alla Bocconi ed e' in grado di proporre strade per mettere al sicuro i patrimoni che noi non sappiamo individuare. Il problema, insomma, oggi e' anche l! 'economia legale. E oggi confischiamo sempre meno: alla fine il problema dei beni confiscati lo risolvera' la stessa mafia". E a sottolineare che la criminalita' organizzata oggi investa in altri settori e' stato il console americano Norah Dempsey, che l'anno scorso e' andata nei campi antimafia dei giovani toscani per sostenere il progetto regionale: "La mafia oggi si arricchisce anche sui furti della proprieta' intellettuale, che un tempo riguardava solo la moda e gli audiovisivi e oggi si e' estesa a tutto, compresi gli alimentari e i farmaci". Una situazione che per Vigna e' l'iceberg di una realta' piu' complessa: "Esistono forme di criminalita' consensuale, c'e' chi offre il prodotto illecito, ma anche chi lo vuole, e il nostro problema e' come spezzare questo legame, che io non credo che si rompa con la repressione, ma probabilmente proprio parlando di legalita'".

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