lunedì 11 febbraio 2008

Rifiuti, il processo resta a Napoli.No al trasferimento a Roma


Napoli non è la sede adatta per giudicare gli imputati coinvolti nell'inchiesta sulle irregolarità nel ciclo di smaltimenti dei rifiuti in Campania. Il processo deve pertanto essere trasferito al tribunale di Roma, perchè potenziali parti offese dall'emergenza ambientale potrebbero essere tutti i cittadini della regione, compresi quindi i magistrati.E', in sintesi, la richiesta sottoscritta oggi nell'aula bunker di Poggioreale da parte del collegio di difesa dei 28 imputati, una eccezione respinta, al termine di circa due ore di camera di consiglio, dal gup Marcello Piscopo.Il giorno fissato per le prime arringhe degli avvocati doveva essere l'occasione per un colpo a sorpresa, studiato da tempo a tavolino, per spostare da Napoli il procedimento, che vede imputati, tra gli altri, il governatore Antonio Bassolino e i vertici dell'Impregilo. L'avvocato Augusto De Caro ha illustrato l"eccezione che fa riferimento innanzitutto a una presunta incompatibilità funzionale dei magistrati di Napoli, e quindi dello stesso gup Piscopo a giudicare. Ciò in quanto il gup, nella ordinanza in cui ammetteva come parte civile anche singoli cittadini, aveva sostenuto che tutti i cittadini della regione possono essere considerati come danneggiati dall'inquinamento dell'ambiente. Il legale ha sottolineato che pertanto anche i magistrati napoletani possono essere considerati come danneggiati e quindi la sede competente è quella del tribunale di Roma.Nell'eccezione è stato evidenziato inoltre che tra le parti civili è stata ammessa una associazione, il Comitato Giuridico di difesa ecologica dell'Assise di Palazzo Marigliano di cui è vice presidente un magistrato del distretto di Napoli. Numerosi avvocati si sono associati alla richiesta, ma non i legali dell'Impregilo e quelli di Bassolino. Il gup Piscopo, dopo una lunga camera di consiglio, ha respinto l'eccezione scrivendo nell'ordinanza che il presunto danno "non deve essere potenziale ma concreto" e che, per quanto riguarda il Comitato giuridico, si è costituita parte civile una associazione e non una singola persona. Prossimi appuntamenti il 19, 23 e 29 febbraio, sempre nell'aula bunker del carcere di Poggioreale.

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