lunedì 11 febbraio 2008

Per Bassolino si apre la via del Parlamento


La caduta del governo Prodi e unì'imminente chiamata alle urne potrebbe velocizzare il ricambio anche del governo regionale
Che ricaduta avrà in Campania la fine del Governo Prodi? Un dato è certo: non influenzerà il voto sulla mozione di sfiducia al governatore Antonio Bassolino in programma oggi nell'aula del Centro direzionale. Bassolino, forte di un'ampia maggioranza, supererà agevolmente l'ostacolo anche se l'Udeur si sfilerà (i cinque consiglieri dovrebbero uscire prima dell'apertura del seggio). Il governatore si ritroverà comunque ad affrontare una situazione politica sfilacciata. Nel centrosinistra si sono infatti moltiplicate le voci critiche sull'operato della giunta, peraltro attualmente ridotta a dieci assessori dopo l'arresto dei due rappresentanti mastelliani Andrea Abbamonte e Luigi Nocera. Ancora ieri la Sinistra democratica gli chiesto di prendere atto «della chiusura di una fase politica» e di «aprirne una nuova che segni un cambio di passo con un ricambio dell'esecutivo », coinvolgendo «le migliori intelligenze e le migliori esperienze». Anche lo Sdi ha chiesto a Bassolino di varare una nuova squadra «che dia a tutti la certezza di un cambiamento ». Paradossalmente, il voto romano potrebbe mettere Bassolino nella condizione ideale per operare la rivoluzione invocata. Questo, naturalmente, a patto che si torni alle urne con l'attuale sistema elettorale. In questo caso, infatti, il governatore campano, in evidente calo di popolarità, potrebbe candidarsi al Parlamento nel cappello di una lista bloccata, senza doversi preoccupare delle preferenze. L'articolo 122 della Costituzione, infatti, si limita a sancire la sola incompatibilità tra la carica di presidente di Regione e l'appartenenza ad una delle due Camere. In altre parole, Bassolino non sarebbe ineleggibile, ma avrebbe sei mesi di tempo per scegliere tra le due cariche istituzionali. In caso di elezioni politiche ad aprile, insomma, il governatore potrebbe restare in sella alla Regione fino all'autunno. A questo punto, dopo lo scioglimento del Consiglio si arriverebbe alle elezioni regionali all'inizio del 2009. Insomma, Bassolino, prima di lasciare la scena campana (con la garanzia acquisita del seggio parlamentare), avrebbe a disposizione otto, nove mesi per dare il senso di una svolta. L'impegno a termine, piuttosto che trasformare il governatore in un'anatra zoppa, lo renderebbe impermeabile alle pressioni dei partiti a partire dalla scelta dei nuovi assessori. Ma se a Roma dovesse prendere corpo l'ipotesi di un nuovo Governo, l'onorevole via di fuga per l'inquilino di Palazzo Santa Lucia diventerebbe inevitabilmente più stretta.Personalmente mi auguro che il Pd decida di non candidare Antonio Bassolino al Parlamento ( credo sia una vana speranza ).Spererei anche che l' Udc non presenti Totò Cuffaro come capolista nella Regione Sicilia ( speranza per questo caso assolutamente vana dato che da solo riuscì a portare nella lista dove era presente circa un milione e mezzo di voti!!!!!!Un bel sacco di voti.....

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