martedì 4 marzo 2008

'Ndrangheta, duro colpo alle cosche.Sequestrati beni per 150 milioni


Nel mirino, le famiglie coinvolte per la strage di Duisburg dove furono uccise 6 persone
In corso, da parte dei carabinieri, tra la provincia di Reggio Calabria e la Lombardia, un sequestro di beni per un valore di 150 milioni di euro contro le cosche della ’ndrangheta di San Luca. Nel mirino le famiglie Nirta-Strangio e Pelle-Vottari, protagoniste della faida culminata, nel giorno di Ferragosto 2007, nella strage di Duisburg, in Germania,dove furono uccise sei persone.Sequestri da Reggio alla LombardiaIl controllo territoriale su San Luca delle famiglie Nirta-Strangio da una parte e Pelle-Vottari dall’altra veniva esercitato anche attraverso il possesso materiale di numerosi immobili. Di fatto il paese preaspromontano era in mano alle cosche. È quanto si è appreso in ambienti investigativi dopo l’operazione condotta stamani dai carabinieri. In Lombardia, secondo quanto si è appreso, sono state sequestrate alcune aziende e attività commerciali, ma il grosso dei beni immobili era proprio a San Luca. Il sequestro di stamani giunge dopo oltre un anno di indagini, cominciate dai carabinieri in seguito alla strage di Natale del 2006 nella quale fu uccisa Maria Strangio, moglie di uno dei presunti boss, Giovanni Luca Nirta, ed altre tre persone, tra le quali un bambino, rimasero ferite.Scovato un bunker all'interno di un'abitazioneUn bunker è stato trovato dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria nel corso dell’attività di sequestro dei beni. Si trovava al piano terra dell’abitazione di Giuseppe Pelle, figlio del boss Antonio «Gambazza» che i militari stanno cercando strenuamente da settimane. Si ritiene sia un covo «caldo» come gli altri quattro trovati nella locride e che sono stati attribuiti al capo cosca. Era dotato di un sistema con telecomando, elemento comune in molti bunker di boss della ’ndrangheta. Confiscata anche una casa parrocchialeTra i beni sequestrati alle cosche della ’ndrangheta nella locride c’è anche una casa parrocchiale in uso a don Pino Strangio. Secondo gli inquirenti, l’immobile di cui fa parte la prebenda sarebbe riconducibile alle disponibilità di Giuseppe Nirta (68 anni) anche se intestato ad un’altra persona (Palma Giorgi). Don Pino Strangio è il rettore del santuario della Madonna di Polsi, ritenuto il luogo di incontro degli ’ndranghetisti, e parente lontano di una delle vittime della strage di Ferragosto a Duisburg.

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