venerdì 8 febbraio 2008

RACKET/ SCONTRO IN CONFINDUSTRIA SICILIA SUI MODI DI COMBATTERLO

Tomasello:non siamo ass. antimafia.Artioli:sviluppo in legalità



Sui modi e le strategie di lottare il racket delle estorsioni sembra si siano aperte differenti vedute tra gli industriali siciliani. A discostarsi dalla linea che sino oggi ha dettato Confindustria è stata Margherita Tomasello, presidente palermitano dei giovani industriali che, a margine di un convegno organizzato da Sicindustria e dal Comitato Provinciale della Piccola Industria sulla Finanza Innovativa, ha dichiarato: "Siamo un'associazione di imprenditori e non di antimafia. Credo che dovremmo parlare meno di certi temi e più di sviluppo", ed ha ricordato che "ognuno di noi ha un ruolo specifico. L'etica e la moralità sono qualità già intrinseche negli imprenditori".
Frasi che non sono piaciute al vicepresidente nazionale di Confindustria con delega al Mezzogiorno, Ettore Artioli, e a Nino Salerno, presidente di Confindustria Palermo, che hanno replicato nettamente alla Tomasello, ribadendo la posizione di Confindustria. "Credo - ha sottolineato Artioli - che si debba fare sviluppo in un contesto in cui la mafia diventi estranea alle nostre imprese. Non illudiamoci che le aziende possano investire in Sicilia senza garanzie di sicurezza e che la mafia possa essere sconfitta se non creeremo opportunità di occupazione".
Più netta la presa di posizione di Salerno che ha rimarcato che "la legalità è la prima delle infrastrutture che servono per lo sviluppo dell'economia siciliana. Occorre - ha precisato - parlare di antimafia e occorre agire d'antimafia. La battaglia di Confindustria contro il racket è prima di tutto una battaglia di sviluppo e civiltà, di coscienza, di coraggio. Solo dopo tutte queste conquiste si potrà parlare di sviluppo vero. E questo momento storico di svolta delle culture anche nel mondo dell'impresa - ha concluso Salerno - è tra i più alti che abbiamo vissuto in Sicilia".

MAFIA/ VENTURI: CONFINDUSTRIA SOSPENDA LA CALCESTRUZZI SPA

"Ha fatto bene la magistratura a colpirla"

"La Calcestruzzi spa andrebbe subito sospesa da Confindustria". Lo dice ad Apcom, Marco Venturi, presidente regionale della Piccola industria di Confindustria Sicilia, commentando l'operazione della dda nissena che ha portato all'arresto dell'Ad della Calcestruzzi ed al sequestro della società. Venturi che è stato fra i primi promotori della modifica del codice etico dell'associazione degli industriali siciliani dice inoltre che "ha fatto bene la magistratura a colpire questa impresa che in passato aveva avuto rapporti non chiari con soggetti della mafia locale". "Da noi - conclude Venturi che è anche vice presidente di Confindustria Caltanissetta - non è socia, ma l'avremmo sospesa".

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